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N. 145 - giugno 2021
Approfondimenti

LA RELAZIONE E LA SPIRITUALITÀ

È  difficile parlare dello Spirito. Anche perché, a dispetto del senso comune, ci richiama alla concretezza, a scelte. E, pertanto, parlare dello Spirito non significa affatto non stare con i piedi per terra. Lo Spirito è una “realtà” non strutturata ma non per questo meno reale. Anzi …

Difatti, la dimensione spirituale è una conquista dell’uomo ma anche una consegna che spiazza e spariglia le nostre certezze, le nostre rigide strutture mentali e materiali.

In qualche modo, essa ci atterrisce, così come atterrì i Discepoli, quando questa forza si palesò.

Perché se è vero che lo Spirito è libertà, è connessione con la dimensione più profonda e caratterizzante dell’essere umano, vale a dire la dimensione che ci distingue da tutte le altre creature, è pur vero che  ci richiama ad una scelta responsabile.

Propone infatti  l’orizzonte della liberazione dalla schiavitù delle nostre paure e delle nostre rigide strutture difensive, ma non di meno ci espone ad una condizione che sconvolge la nostra vita ordinaria (come accadde peraltro anche agli Apostoli) perché ci interroga da adulti e ci invita a scegliere.

Ma è soprattutto allora, in verità, che riusciamo ad integrare, a costruire, a unire. Ed è proprio grazie alla forza dello Spirito che possiamo evitare la tentazione dell’individualismo, che ci illude di costruire una torre, come quella di Babele, destinata poi miseramente a crollare.

Difatti, ognuno di noi è diverso dall’altro ma proprio questa diversità è un’occasione di arricchimento, di integrazione feconda, non certo una condizione di isolamento.

A patto di imparare a comunicare, sospinti dallo Spirito.