Quasi tutti concordano sul fatto che Google ha trasformato diversi aspetti della comunicazione quotidiana, tra cui il giornalismo, l’istruzione e la politica. Questo fatto e il passaggio alle notizie online hanno influito disastrosamente sugli introiti pubblicitari che supportano molti gruppi editoriali, e tale fenomeno si è verificato nei mercati informativi di tutto il mondo.
Studiosi di comunicazione lo hanno riscontrato in Australia, Brasile, Cile, Francia, Germania, Olanda, Italia, Spagna e Stati Uniti. Hanno anche monitorato il cambiamento in atto tra fasce di età, che vede i giovani adulti più propensi a utilizzare siti di notizie non tradizionali e anche più disposti a impegnarsi nel giornalismo civico. Politici e partiti politici hanno spostato la loro comunicazione nel mondo online, il che la rende agevolmente individuabile nelle ricerche di Google e facilmente misurabile con i dati di Google Trends. D’altra parte, la facilità di distribuzione delle informazioni ha portato anche a un aumento del materiale fasullo e della propaganda.
Nonostante i moniti in proposito, Google è diventato una forza potente nel capitalismo della sorveglianza: le persone che accettano senza esitare la raccolta dei loro dati a opera di Google protesterebbero se i governi tentassero di fare lo stesso. Siccome Google fornisce qualcosa di prezioso, la gente guarda dall’altra parte rispetto al suo potere.
Con questo numero di caosinforma proviamo ad analizzare senza pregiudizi i pro e i contro di questa ineludibile forma di comunicazione. Lo facciamo anche proponendo un nuvo sito (ovvimente on line!) proposto dal Centro la Tenda per contribuire a contrato della nuove dipendenze comprtamentali.
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