N. 189 -
settembre 2025
Approfondimenti
IL MITO DELLA DETERRENZA NUCLEARE
La deterrenza nucleare è da decenni un pilastro indiscusso della sicurezza internazionale, ma oggi si rivela un dio fallace che non garantisce la pace né tutela davvero le comunità. In questo contributo ripercorriamo le tappe storiche, etiche e geopolitiche di questa «dottrina-religione» e proponiamo una nuova visione basata sull’abolizione e sulla cooperazione globale.
1. Dalle radici bibliche alla Guerra fredda
Negli anni Ottanta, i vescovi statunitensi guidati da Bill Spohn riflettevano sul paradosso degli esiliati babilonesi (Sal 137,4): come cantare in terra straniera senza il proprio tempio? Allo stesso modo, le potenze nucleari devono interrogarsi su come vivere senza che la bomba diventi pilastro ultimo della sicurezza nazionale.
2. Il “dogma secolare” della deterrenza
Minaccia di rappresaglie come garanzia di difesa.
Nato nella Guerra fredda per mantenere un fragile equilibrio tra superpotenze.
Ambiguità morale: bastava «un centimetro di incertezza» per giustificare la detenzione di arsenali atomici.
3. Verso un mondo multipolare e instabile
Oggi il contesto è mutato: nove potenze nucleari, proliferazione clandestina, minacce asimmetriche e nuovi sistemi balistici riducono ogni parvenza di stabilità. L’intimidazione verso Stati non nucleari (Ucraina, Iran) e il rischio di terrorismo atomico rendono urgente superare la deterrenza.
4. La svolta della Chiesa e del gruppo Shultz
Papa Francesco condanna uso e possesso di armi atomiche come «crimine contro il futuro».
Il “gruppo Shultz” propone misure concrete verso il Nuclear Zero.
Trattati umanitari (Reagan-Gorbaciov, TPNW, Humanitarian Impact Movement) indicano la via dell’abolizione.
5. Un nuovo contesto morale
La sfiducia nelle potenze nucleari e la consapevolezza delle conseguenze umanitarie spingono a:
Condannare senza eccezioni la guerra totale.
Vigilare sulle ambiguità etiche che legittimano l’arsenale atomico.
Puntare sistematicamente al Nuclear Zero, rafforzando accordi e controlli.
6. Verso una pace positiva non nucleare
L’abbandono del mito della deterrenza non è un’utopia: richiede coraggio politico, cooperazione multilaterale e un cambio di mentalità che metta al centro il bene comune globale. È tempo di imparare a vivere senza la bomba e di costruire insieme un futuro sicuro e sostenibile.