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N. 151 - febbraio 2022
A proposito di

PROGETTI E CAMBIAMENTO

A PROPOSITO DI CAMBIAMENTO

La storia del Centro La Tenda attraverso l’attività progettuale

 

C'è un'evoluzione, ma soprattutto un processo leggibile attraverso il filtro offerto dai progetti realizzati nel corso dei diversi anni? L'attività di progettazione al Centro La Tenda ha una storia ormai più che trentennale, e ne ha accompagnato in maniera costante lo sviluppo sottolineando i cambiamenti già avvenuti o stimolandone altri.  Vediamo dunque le principali tappe di questo cammino, parallelamente al cambiamento del suo modello operativo che ha rispecchiato ovviamente i cambiamenti più generali, relativi al contesto sociale.

 

La progettazione si è strutturata inizialmente a partire dalle opportunità offerte dal Fondo Nazionale per la Lotta alla Droga, istituito dalla L. n. 309/90. Le prime esperienze sono state finalizzate soprattutto a reperire risorse per finanziare le attività di prevenzione e di reinserimento sociale e lavorativo (non coperte dalle rette, che erano riferite unicamente al periodo di accoglienza dei tossicodipendenti in comunità terapeutica residenziale), nonché progetti sperimentali nell'ambito della cura e riduzione del danno (centri a bassa soglia, doppia diagnosi, centri di accoglienza in situazione di emergenza, etc.).

Alla fine degli anni '90, in concomitanza con una fase evolutiva del Centro, nella quale sempre più si cercava non tanto e non solo un affrancamento dall'etichetta di centro di recupero per tossicodipendenti, quanto (e soprattutto) un'affermazione dell'identità di Centro di Solidarietà, attento alla persona in disagio e volto alla realizzazione di una comunità solidale, si registra un primo cambiamento nell'attività di progettazione.

I frutti di questa fase evolutiva del Centro sono stati i progetti europei, nazionali e locali che, pur senza rinnegare le radici dell'impegno in favore di persone con problemi di dipendenza, hanno allargato gli orizzonti di attenzione e di intervento, determinando uno sviluppo a più livelli:

- Si è ampliata la rosa dei destinatari dei servizi; è in questo periodo, infatti, che si sono attivate azioni di accoglienza e sostegno per minori in disagio, con la nascita della prima Comunità Alloggio.

- Si è spostato il focus di interesse dalla comunità terapeutica alla comunità territoriale e dall'Associazione al Terzo Settore, passando dall'autoreferenzialità ad una referenzialità di rete.

- Si è al contempo allargato anche il territorio di riferimento de La Tenda: dall'originaria ubicazione nella città di Salerno e nella Valle dell'Irno, si è passati ad interventi realizzati nell'Agro NocerinoSarnese (con i progetti "Cooperattore Sociale" e "Incubator", finanziati dal Patto Comunitario dell'Agro), nella regione Campania (con il progetto "Job Agreement", finanziato nell'ambito dell'Iniziativa Comunitaria EQUAL), nell'Italia meridionale (in particolare nelle regioni dell'Obiettivo 2 del FSE, ovvero Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna, con i progetti "Tutoring for Job" e "Jobbe", finanziati nell'ambito dell'Iniziativa Comunitaria OCCUPAZIONE), a Roma (con la presa in carico e la gestione dellaComunità Terapeutica "Sorella Luna").

- Si sono moltiplicate le iniziative progettuali in favore dell'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati e rivolte allo sviluppo sociale (progetti"Apollo", finanziato nell'ambito dell'Iniziativa Comunitaria OCCUPAZIONE; "Patent Learning", finanziato dal Ministero del Lavoro nel quadro del P.O.N. Assistenza tecnica e Azioni di sistema; "MediAction", finanziato nell'ambito del Programma Europeo Hyppokrates; "COMMENT", finanziato nell'ambito dell'Art. 6 del Regolamento del FSE - "Azioni innovative").

 Questo processo ha trovato un riflesso anche nella ridefinizione della mission del Centro che, originariamente focalizzata sulla solidarietà e l'attenzione alla persona in disagio, è stata in questa fase riformulata confermando tali principi ispiratori, ma spostando l'accento sulla promozione dello sviluppo sociale

Questa fase si è chiusa intorno al 2006, in conseguenza sia di un riassetto organizzativo interno, sia di fattori condizionanti esterni (si segnalano soprattutto la recessione economica mondiale e la contrazione dei Fondi Europei a disposizione per l'Italia in generale e per il Terzo Settore in particolare).

Si è così ritornati ad una progettazione centrata sulla tossicodipendenza (che ha avuto il suo apice ne2013, con il progetto "La Cordata", finanziato dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell'ambito del Programma RELI) e su un raggio di azione locale (sia come territorio di intervento, sia come rete di partenariato).

In questa fase, che può apparire tendenzialmente regressiva e sicuramente critica, ma che ha anche rappresentato un momento di profonda riflessione ed ha offerto l'opportunità a tutto il Centro di riappropriarsi delle radici dell'impegno e delle ragioni del proprio esistere, si è cominciato, da un lato, a prestare sempre maggiore attenzione al fenomeno dell'immigrazione, con la realizzazione dei primi corsi di formazione civico-linguistica per stranieri e delle prime forme di accoglienza non residenziale (erogazione di pasti caldi, offerta di un servizio docce); dall'altro, sul fronte delle dipendenze, si è accentuato l'impegno nei confronti dei tossicodipendenti detenuti (sia con progetti rivolti agli utenti in misura alternativa alla detenzione, sia attraverso iniziative che hanno coinvolto direttamente l'istituzione carceraria) e del fenomeno della doppia diagnosi (con attività progettuali dalle quali è nato un protocollo d'intesa con il Dipartimento di Salute Mentale dell'ASL di Salerno).

Parallelamente si è assistito all'avvio del processo di crescita delle cooperative sociali, nate dall'esperienza del Centro. Sebbene il processo evolutivo delle cooperative sociali ed il loro percorso verso l'autonomia identitaria e la capacità di autosostenersi siano ancora tortuosi ed impervi, purtuttavia si registrano alcuni segnali di sviluppo in tale direzione, come ad esempio, il finanziamento di progetti presentati dalle cooperative sociali (in particolare da EOLO e IL PONTE) in qualità di capofila o, comunque, all'interno di partnership in cui non era presente l'Associazione "La Tenda".

Nonostante questa fase critica non possa dirsi tuttora conclusa, è possibile tuttavia individuare un momento di svolta, o, come diciamo noi, un passaggio, nel periodo a cavallo tra la fine del 2014 e l'inizio del 2015, in concomitanza con la scelta del Centro di investire in maniera più consistente nel campo dell'immigrazione. In conseguenza di tale scelta, sono stati realizzati - tra il 2015 ed il 2016 - due progetti (entrambi finanziati dal Ministero dell'Interno a valere sul Fondo Europeo per l'Asilo, la Migrazione e l'Integrazione) nell'ambito delle attività di Assistenza Emergenziale finalizzate a migliorare il sistema di prima accoglienza di Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA), giunti in Italia a seguito dei sempre più consistenti flussi migratori degli ultimi anni.

Con questi progetti, denominati "Home" (presentati da una partnership, guidata dal Comune di Salerno, di cui faceva parte l'Associazione "La Tenda") e "Piccoli Mondi in Viaggio" (promosso da una cordata di organizzazioni del Terzo Settore, con capofila la Cooperativa Sociale "DEDALUS", a cui ha preso parte la Cooperativa Sociale "IL PONTE"), sono nate nel nostro Centro 3 Comunità Alloggio per MSNA, con una capacità ricettiva complessiva di 24 posti letto, che in un anno e mezzo hanno accolto e accompagnato lungo il percorso per la regolarizzazione della loro presenza in Italia, circa 150 minori stranieri.

Oggi (e già da qualche anno) il Centro si trova in una fase molto delicata del suo processo di crescita, nella quale l'attenzione al futuro, alle novità, allo sviluppo non può essere disgiunto dallo sguardo rivolto alle origini, alle radici, ai principi ispiratori.

Non si tratta soltanto di un ricambio generazionale (pur necessario e ineludibile), ma dell'evoluzione di un'organizzazione complessa nell'attuale società liquida, che richiede un cambiamento profondo lasciando immutati valori e ispirazione originaria.

I progetti confermano questa situazione: se prima si progettava al solo scopo di sviluppare e finanziare attività già in essere, alimentate dall'impegno volontario e dall'autofinanziamento, oggi l'obiettivo principale della progettazione è quello di rielaborare ed adattare il patrimonio di esperienze, conoscenze e competenze acquisite nel corso degli anni per trasferirlo in differenti contesti di intervento (immigrazione, violenza di genere, animazione territoriale, nuove dipendenze, disoccupazione giovanile, etc.).