N. 145 -
giugno 2021
A proposito di
LA RELAZIONE NELLE RIFLESSIONI DOMENICALI DI DON NICOLA: INTRODUZIONE
A proposito del tema oggetto di questo numero di caosinforma, riportiamo una sintesi di alcune riflessioni domenicali di don Nicola sul tema della relazione.
La storia dell’uomo è segnata da un incessante divenire, da cambiamenti talvolta traumatici che altrettanto spesso spiazzano e disorientano. Ma che vanno riconosciuti, più correttamente come delle provvidenziali occasioni per accettare i nostri limiti, crescere e realizzare la nostra vera umanità. È un processo che si concretizza, soprattutto, nella capacità dell’uomo di costruire e coltivare sane relazioni solidali.
Senza negare il bisogno di tenerezza e il desiderio di affidarci inermi al Dio Padre Misericordioso, è altrettanto importante riconoscere la necessità di essere protagonisti del cammino che ci attende, soprattutto nei momenti in cui avvengono separazioni dolorose.
Sono un’occasione preziosa – e necessaria – per elaborare un passaggio che ci rende veramente vivi e liberi. E proseguire con fiducia nel nostro processo in continuo divenire.
Sperimentare la separazione dalle persone care è certamente un’esperienza dolorosa, per certi versi inaccettabile, ma anche un passaggio necessario per crescere e riconoscere la vera essenza della nostra natura e della nostra fede. Che si realizza pienamente solo nella esperienza della relazione, o meglio nella relazione d’amore.
L’amore è, di fatto, il motore di ogni esperienza, di ogni relazione vera, di ogni squadra che voglia veramente costruire il futuro e superare il dolore della separazione, come stiamo facendo soprattutto in questo periodo, “grazie” anche all’emergenza coronavirus. Che ha innescato nuove, feconde esperienze di sviluppo del nostro processo di crescita, personale e associativo. Una bella prova della nostra capacità reattive, operative, non c’è che dire, ma anche il segno della fiducia nella squadra solidale del Centro La Tenda.
Un’occasione per sviluppare attivamente le “nuove relazioni” che questo tempo di crisi ci sta regalando.
Difatti, nelle riflessioni di Don Nicola proposte al “popolo del Centro La Tenda emerge la figura di un Gesù storico diverso da quello del nostro comune immaginario, associato sovente ad un Padre severo e punitivo, secondo un racconto che di fatto rischia di “infantilizzare” la relazione con Gesù.
In realtà Don Nicola ci propone un Gesù empatico che avvolge di tenerezza e invita a non avere paura e ad essere creativi e responsabili.
Il Gesù storico non è emerso probabilmente perché ci si è voluti nascondere dietro la cornice schematica e comoda di una fede "strutturata" e gerarchica, faticando a riconoscere una identità cristiana diversa e profondamente umana.
Don Nicola indica, proprio nella proposta di un Gesù amico, un valido punto di riferimento teologico ma soprattutto un compagno di viaggio che chiama in causa noi tutti, da adulti, affinché riusciamo ad operare insieme come «squadra capace di osare oltre i nostri confini» per scoprire insieme la gioia della relazione di tenerezza con il Padre Nostro.
Peraltro, ed è lo stesso Don Nicola che ce lo ha ricordato, il valore, il significato, della Messa domenicale non va confuso con il fatto istituzionale, rituale. Ma va trasformato in occasione di rafforzamento di un cammino che si compie ogni giorno, condividendo le fatiche, i dubbi, le insicurezze, che pur ci accompagnano.
Crescere in adultità significa crescere in responsabilità. E nella relazione di amicizia con Cristo Gesù.
