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N. 171 -
marzo 2024
Conversando
LA CULTURA DELLA PACE PER RISCOPRIRE LE RELAZIONI SIGNIFICATVE
Proseguendo nell’analisi delle nuove dipendenze che segnano il comportamento dei ragazzi oggi, in questo numero di caosinforma (il n. 171) proviamo a riflettere insieme sulla dipendenza dalla tecnologia. Ma soprattutto su quella che sembra la caratteristica comune alle nuove dipendenze comportamentali. ovvero il tentativo d riempire un vuoto determinato dalla sostanziale carenza di una proposta educativa, attraente e credibile.
In realtà solo lavorando in tale direzione è possibile costruire una sostenibile educazione alla pace di cui oggi, c’è un assoluto bisogno. ___
In questo numero di caosinforma, dedichiamo un approfondimento al conflitto israelo-palestinese che la di là delle terribili conseguenze della guerra cui ha dato luogo, e a cui è doveroso porre fine, ci impone di riconoscere le origini, le incmprensioni, che sono alla base delle storche difficoltà di dialogo tra i popoli in conflitto.
Non possiamo distrarci, infatti dalla consapevolezza che lavorare per la pace, educare alla pace, e quindi l’agire educativo non può prescinbdere dal lavorare per la giustizia, per il dialogo. E ciò deve essere testimoniato nel nostro quotidiano, al fianco dei nostri ragazzi, avendo chiaro che lavorare per la pace, è anche e un'occasione per crescere insieme, e riconoscere, scoprire, nella conoscenza e nell’ascolto reciproci, un’opportunità di dialogo anche intergenerazionale.
E ciò deve essere testimoniato nel nostro quotidiano, al fianco dei nostri ragazzi, avendo chiaro che lavorare per la pace, è anche un impegno a crescere insieme, e riconoscere, scoprire, e nell’ascolto reciproco, un’opportunità di crescita personale e generazionale.
In realtà solo lavorando in tale direzione è possibile costruire una sostenibile educazione alla pace di cui oggi, c’è un assoluto bisogno. ___
In questo numero di caosinforma, dedichiamo un approfondimento al conflitto israelo-palestinese che la di là delle terribili conseguenze della guerra cui ha dato luogo, e a cui è doveroso porre fine, ci impone di riconoscere le origini, le incmprensioni, che sono alla base delle storche difficoltà di dialogo tra i popoli in conflitto.
Non possiamo distrarci, infatti dalla consapevolezza che lavorare per la pace, educare alla pace, e quindi l’agire educativo non può prescinbdere dal lavorare per la giustizia, per il dialogo. E ciò deve essere testimoniato nel nostro quotidiano, al fianco dei nostri ragazzi, avendo chiaro che lavorare per la pace, è anche e un'occasione per crescere insieme, e riconoscere, scoprire, nella conoscenza e nell’ascolto reciproci, un’opportunità di dialogo anche intergenerazionale.
E ciò deve essere testimoniato nel nostro quotidiano, al fianco dei nostri ragazzi, avendo chiaro che lavorare per la pace, è anche un impegno a crescere insieme, e riconoscere, scoprire, e nell’ascolto reciproco, un’opportunità di crescita personale e generazionale.