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N. 142 - aprile 2021
Approfondimenti

DPENDENZE COMPORTAMENTALI: QUALCHE DATO

DIPENDENZE COOMPORTAMENTALI: QUALCHE DATO

  • SHOPPING COMPULSIVO

Shopping compulsivo. Secondo alcuni studi lo shopping compulsivo riguarderebbe una quota compresa tra l'1 e l'8% della popolazione adulta. Secondo altri autori, il 90% dei consumatori effettua periodicamente acquisti compulsivi, e intervistati su questo tema due quinti di un campione di popolazione adulta si definisce "consumatore impulsivo".

 

  • IL LAVORO PATOLOGICO O WORKALCOHOLISM

Il lavoro patologico o workalcoholism. Il fenomeno della dipendenza da lavoro, che nella letteratura americana viene denominato con l'efficace termine workalcoholism, è descritto dagli specialisti come la più "pulita" (clean) delle dipendenze. Tra i criteri specifici del lavoro patologico possono essere citati i seguenti: iperattività; spirito di competizione e sfida; forte spirito d'impresa; desiderio illimitato di soddisfazione professionale; culto dell'impresa e del lavoro; relazione difficile con il tempo libero; difficoltà a rilassarsi durante le vacanze e il fine settimana; negligenza nella vita familiare; manifestazione di stress nel lavoro.

 

  • CYBERDIPENDENZA

La cyberdipendenza. Secondo i dati Istat relativi al 2000, il 18,4% degli italiani di età superiore a 11 anni dichiara genericamente di "utilizzare Internet" (9 milioni 488mila persone). Dichiarano di utilizzare Internet tutti i giorni 2 milioni 948mila persone, pari al 5,7% della popolazione italiana. È presente una quota di consumatori assidui (tutti i giorni) anche all'interno di classi di età molto giovani: per esempio, il 4% dei ragazzi di età compresa tra 11 e 14 anni dichiara di utilizzare Internet tutti i giorni, mentre tale peculiarità si registra nel 7,5% dei 15-17enni.

Per quanto riguarda l'uso del cellulare, che taluni inscrivono all'interno delle cyberdipendenze, si evidenzia anche in questo caso un'incidenza precoce di utilizzo, con valori del 21% dei ragazzi tra gli 11 e i 14 anni che utilizza il cellulare tutti i giorni (510 mila soggetti). Il 28% dei giovani del primo anno di scuola media superiore non spegne mai il telefonino, neanche di notte; il 33% lo spegne di rado.

 

  • DIPENDENZA DAL CELLULARE

Il rischio, rilevante soprattutto nei giovani che rappresentano i maggiori utilizzatori dello strumento, è di affrontare tutte le relazioni interpersonali in modo ‘surreale’ e di impiegarlo in maniera quasi esclusiva per gestire le proprie emozioni.

Altro rischio possibile e conseguente all’uso eccessivo del cellulare è la crescita esponenziale dei livelli di stress e di ansia libera, dovuti in particolare al fatto di poter essere raggiunti e controllati sempre e comunque, e di poter ugualmente raggiungere e controllare altre persone in qualsiasi luogo e momento.

Si può parlare di dipendenza quando la maggior parte del tempo e delle energie vengono spesi nell’utilizzo dello strumento, al punto che insorgono disfunzioni significative nelle principali aree esistenziali, come quella personale, relazionale, scolastica, familiare, affettiva.

Il traffico telefonico quotidiano diventa così esorbitante e prevalente su tutto e su tutti e la persona impiega spazi e tempi eccessivi in attività connesse all’utilizzo del cellulare.

Le dinamiche di dipendenza da cellulare si possono sviluppare e radicare tanto da presentare fenomeni analoghi alle dipendenze da sostanze, con comparsa di craving, tolleranza e assuefazione.

Altri comportamenti che possono far sospettare una dipendenza da cellulare sono un atteggiamento di intenso attaccamento verso il telefonino, il rifiuto di distaccarsene anche per poco tempo, e il suo utilizzo come unico mezzo di conoscenza e scambio interpersonale. L’eccessivo utilizzo del cellulare ha condotto allo sviluppo di disturbi specifici, quali la ‘sindrome da disconnessione’ e la ‘sindrome dello squillo o della vibrazione fantasma’.

Come altre dipendenze, anche quella da cellulare sembra manifestarsi più facilmente in individui con bassa autostima, difficoltà sociali, ansia diffusa, marcata sensitività interpersonale, modalità di pensiero ossessiva e comportamenti compulsivi.