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N. 154 - settembre 2022
Conversando

BUONA RIPRESA E BUON DISCERNIMENTO

La ripresa delle attività dopo il tradizionale periodo di riposo estivo, quest’anno si presenta ancor più impegnativo e incerto, complice la complessa realtà sociale che si è materializzata in questi anni, a cavallo di un’emergenza sanitaria, senza precedenti (e non ancora del tutto risolta), una rovinosa escalation di violenza e distruzione tra popoli fratelli, una paurosa crisi economica che ricade, come sempre, sui più poveri, le trasformazioni ancora in atto .

In questo scenario così variegato, complesso, drammatico, quale può essere l significato della nostra esperienza di comunicazione?

 E quale può essere il suo contributo, per quanto modesto?  Intanto un’occasione in più per riflettere e radicare il nostro impegno di comunicazione sociale.

 

Innanzitutto va detto che la missione di una rivista, come la nostra,  è quella di comunicare nel modo più incarnato possibile, personale, senza perdere il rapporto con la realtà e le persone, il «faccia a faccia».

Le idee devono venire dall’esperienza.

caosinforma non è interessata a comunicare idee astratte. Ma è  interessata, invece, a comunicare attraverso, ricerche e ragionamenti: esperienza, dunque.

La discussione difatti deve soprattutto aiutare a discernere, ad affinare il buonsenso che porta all’azione.

In effetti, la realtà è superiore all’idea, e quindi importante  proporre  idee e riflessioni che nascono dalla realtà.

Un’attenzione indispensabile anche perché essi possano individuare quei criteri necessari per discernere ciò che è buono da ciò che è meno buono nella cultura in cui vivono; e per far emergere in loro quelle domande e quelle inquietudini fondamentali nel cammino di maturazione.

I giovani passano gran parte del loro tempo a scuola. Ed è a scuola che essi ricevono quella cultura di base che li renderà poi cittadini attivi e protagonisti nella società. Senza cultura, un giovane è tagliato fuori, non ha avvenire.

Purtroppo molti giovani che potrebbero avere accesso a una scuola la disertano o la frequentano passivamente, senza frutto. Inoltre va detto che è cultura non soltanto imparare una scienza, ma anche conoscere un mestiere.

Inoltre, troppo spesso si fa una distinzione tra cultura scientifica e cultura umanistica. E nelle scuole oggi domina la cultura scientifica, mentre quella umanistica è in forte crisi.

Inoltre, mentre la scuola è praticamente l’unica fornitrice del sapere scientifico, alla cultura in senso ampio contribuiscono vari agenti di diverso valore: la famiglia anzitutto, ma poi l’appartenenza religiosa, i partiti politici, le associazioni, i mezzi di comunicazione, internet e così via.

Tutto questo crea i costumi sociali, dove, accanto a cose buone, se ne possono trovare di meno buone o assolutamente riprovevoli, che condizionano i comportamenti delle persone. Basti pensare alle culture di stampo camorristico, che praticano la corruzione, l’intimidazione; alle culture che inculcano fin dalla scuola il fanatismo, l’intolleranza; a quelle che, se non di diritto, ma di fatto negano la libertà di parola e la libertà religiosa.

C’è dunque bisogno di fare un «discernimento». Ma chi lo insegna ai giovani? Chi insegna a saper distinguere ciò che è vero, giusto e buono da ciò che è falso, ingannevole, distruttivo?

A queste domande è dedicato questo numero di caosinforma.