N. 167 -
novembre 2023
LUCI (ED OMBRE) D'ARTISTA
LUCI (E OMBRE ) D’ARTISTA
Preceduta quest'anno da una contestazione per il tardivo allestimento delle luci nel centrale Corso V. Emanuele, a causa del concomuitante, imprevisto prolungamento dei lavori in corso per il rifacimento della pavimentazione stradale, nprende il via ancora una volta a Salerno la manifestazione "Luci d'Artista", alla sua ennesima edizione. Una suggestiva esposizione di opere d'arte luminose. Nel lontano 1998 fu la città di Torino a inaugurare la tradizione delle luminarie creative , e alla sua esperienza si legò con un gemellaggio, nel
All'apertura di ogni sipario, è d'obbligo l'accensione delle luci. E la bella città di Salerno, che può vantare già di suo l'invidiabile posizione geografica tra le due costiere amalfitana e cilentana, e varie preziosità architettoniche di epoca medievale, da anni ormai è diventata una sorta di palcoscenico nazionale per la manifestazione annuale "Luci d'artista". I visitatori affluiscono sempre più numerosi per le strade del centro
Così, intere famiglie, gruppi o singoli visitatori compiono il loro "pellegrinaggio natalizio", cercando di ritagliarsi uno spazio (ahimè sempre più ristretto) per la canonica foto accanto alle incandescenti rappresentazioni, ma sempre più pressati dalla folla che, non solo nei weekend, invade letteralmente le strade. I residenti del centro, ovviamente, non ne sono entusiasti.
Nelle ultime rassegne si sono avvicendate una miriade di accattivanti tematiche, dalla letteratura fiabesca e mitologica alla simbologia delle stagioni, dalle astrali armonie dei pianeti alle simbologie dell'Oriente, dalle tradizioni dei paesi nordici al fascino misterioso delle figure geometriche, passando per l'immancabile "Giardino incantato" introdotto dalle gallerie iperluminescenti della Villa, dove i sussidi audio raccontano le relative leggende. I vicoli antichi del centro storico, rivestiti a festa da brillanti fiori colorati, a fare da pendant, e la storica piazzetta Flavio Gioia, a completare il tutto col suo cielo stellato.
Il commercio ne trae i suoi vantaggi, sebbene -pare- in maniera molto sbilanciata sul fronte delle vendite alimentari: ristoranti, rosticcerie, bar e chi più ne ha più ne metta, mentre le attese degli altri esercizi rimangono spesso deluse. Meglio una pizza al volo o una croccante e calda sfogliatella che un abito o un costoso souvenir. Il ricordo sarà più vivido se abbinato alla memoria di un sapore, di una leccornia da consumare in fretta per proseguire la camminata tra la gente.
La scelta è ampia e i percorsi possono variare tra le colorate luminarie ogni anno in parte rinnovate, ma la mèta finale è sempre, per tutti i partecipanti allo spettacolo itinerante, la medesima:
Il grande Albero di Natale situato in piazza Portanova, il più alto del suo genere a memoria di turista! Che l'altezza sia mezza bellezza è cosa ormai risaputa, ma il resto fino a prova contraria è sempre da dimostrare!
Il noto critico d'arte Rino Mele evidenziò, avvalorando le sue affermazioni con citazioni nobilissime (tratte da testi di G. Bachelard, Shakespeare e Dante) come ormai da troppo tempo i Salernitani abbiano subìto loro malgrado una "contaminazione della notte" da parte della "stancante festa luminosa e infinita" che si aggiunge al sottofondo di luci metropolitane uccidendo la "serena severità della notte" e privandoci di quel buio naturale di cui la nostra creatività ha bisogno. Andando a ledere, ci spiega, il nostro diritto di sognare.
Una giusta riflessione. Ma tutti noi, riconosciamolo, difficilmente rinunceremo nell'arco delle festività natalizie ad una passeggiata tra le strade vestite a festa. Magari in una sera di pioggia, quando tutto sembrerà più suggestivo. Scatteremo una foto, che il riflesso dell'acqua renderà più brillante, e ci concederemo la debolezza di essere stati complici di un rito tanto assoggettato alle convenienze dell'economia
Buon Natale, Salernitani.
Maria Luisa Giannattasio